La bellezza della nostra professione, una via di mezzo tra l’artigiano ed il psicologo
si avete capito bene, noi truccatori siamo una via di mezzo tra l’essere artigiani del nostro lavoro e psicologi, mi spiego meglio:
l’attività del truccatore è quella di un artigiano (infatti questa attività viene regolamentata, e dunque equiparata, dal nostro legislatore a quella dell’Estetista, dalla L. 1/90), è un lavoro manuale, che viene svolto direttamente dal truccatore e non delegato, e quando acquisti il suo lavoro (o meglio il suo servizio) stai acquistando tutto la sua conoscenza frutto di studio, passione, visione delle cose, la sua arte, la sua sensibilità, la sua cultura… il suo gusto, il suo mondo insomma, la sua capacità di interpretare il trucco e rappresentarlo sulla cliente.
Quindi non si tratta di acquistare un prodotto od un oggetto, magari bellissimo e costosissimo ma sempre riproducibile in larga scala, magari con macchinari; no qui si tratta di acquistare la tua abilità e capacità manuale, che risulterà sempre unica e distinguibile da ogni altro.
Ovviamente quanto detto vale non solo per il nostro lavoro di truccatori ma anche per la maggior parte dei lavori artigiani, e come dico sempre, cuore e passione ne sono il motore.
Nel mio caso, essendo una truccatrice di spose, entrano in gioco altri fattori e difficoltà… la figura della truccatrice (di spose) deve avere altre abilità oltre a quelle prettamente tecniche, essere empatica e saper rassicurare la Sposa.
Sembra una cosa scontata e facile da capire… ma dopo tanti anni di esperienza e lavorando con tante ragazze, mi sono accorta che invece è la cosa più difficile da apprendere e che, molte volte, non si può insegnare.
Infatti, confrontandomi con vari colleghi truccatori ma anche con tanti hair stylist, ho riscontrato che lavorare con le spose è molto più complesso di quanto possa sembrare, dove entrano in gioco tanti fattori quali l’esperienza, la responsabilità, la capacità di capire e gestire i problemi e le ansie, la disponibilità, la puntualità, la capacità di ascolto e non ultimo, il sorriso e molta pazienza.
Ecco spiegato il motivo per cui molti colleghi non vogliono cimentarsi con le spose, lo trovano troppo stressante ed emotivamente coinvolgente.
Per fare un raffronto, nel trucco scenografico (sia esso teatrale che cinematografico) o nella moda o televisivo, si seguono le direttive del regista, del fotografo o stylist; insomma hai un progetto e su quello ti devi basare, raramente c’è un coinvolgimento affettivo con la modella o l’attore di turno (salvo che non si diventi il proprio truccatore di fiducia).
Nel trucco sposa, al contrario, questa è la parte dominante, si crea per forza di cose un legame emotivo con la sposa, si entra nella loro sfera privata e bisogna capirle; in sostanza senza questo coinvolgimento il risultato finale sarà mediocre.
Ricapitolando il nostro lavoro non è una semplice esecuzione o replica di quello che viene richiesto e deciso da un regista o da un fotografo, ma è un complesso di tecnica mista ad emozioni. Qui si tratta soprattutto di capire cosa cerca la cliente, quali sono le sue abitudini, le sue esigenze, cosa rappresenta per lei il trucco nel suo grande giorno.
Dunque oltre ad essere bravi tecnicamente, bisogna essere molto pazienti e capaci ad ascoltare, capire le vere esigenze, spesso anche quelle nascoste, ecco perché molti colleghi non amano truccare le spose.
Molto spesso la Sposa non sa davvero cosa vuole, ti fa vedere 10 foto di trucco che gli piacciono… con mood completamente diversi; oppure alla domanda come ti vorresti vedere nel tuo grande giorno, ti senti rispondere: “non lo so”, è come cercare di leggere un foglio… in bianco !!
E’ necessario creare al più presto, quello che gli inglesi chiamano, feeling con la sposa, empatia, tranquillità, intesa, dialogo e cercare di mettersi nei suoi panni, capirne il suo stile, i suoi gusti e le sue insicurezze, ricreare una sorta di comfort zone dove lei possa affidarsi completamente ed arrivare al grande giorno e poter dire “sono in buone mani” e tutto andrà bene.
Per concludere, il lavoro del truccatore di spose richiede, oltre alla tecnica, una buona dose di psicologia.
Credetemi, non è poca cosa saper gestire le ansie, i pianti ed il nervosismo della sposa, tutte cose che non si insegnano nelle scuole di trucco e che molte volte si sottovalutano.
Io personalmente dedico molto tempo a questo tipo di insegnamento, i miei video ne sono un esempio; è un lavoro che richiede davvero tanta pazienza, concentrazione ed energia.
E come dicono le persone più esperte, se trovi una truccatrice che ti dedica del tempo, che ti sa ascoltare e che cerca di rendere il tuo giorno davvero indimenticabile, non badare a spese e non lasciartela scappare.